sabato 21 febbraio 2015

Ricetta del frustingo o ficoso, o bostrengo, o fristingu o pistinco marchigiano


Questa ricetta risale a più di duemila anni fa,è un dolce natalizio più vecchio del Natale stesso, i piceni la ereditarono dagli etruschi e Plinio ne parlava come il pane dei piceni: un dolce morbido ammollato nel latte.


La ricetta del fristinco ha molte versioni, è un dolce che si consumava nelle feste natalizie ricco e speziato in tutte le famiglie contadine usando frutta secca e prodotti del periodo invernale come mosto cotto e pane raffermo, insieme ad altri ingredienti.
Nella mia famiglia mia madre lo cuoceva sulla stufa a legna e il profumo di diffondeva per tutta la casa, saliva alle stanze da letto e si capiva che arrivava Natale dal crepitare della legna e dall'odore di alloro fresco a grossi rami che mio padre usava per costruire la cupola del grande presepe che man mano prendeva una forma stupenda nella stanza accanto alla cucina che fungeva anche da dispensa; ogni giorno arrivavano pastori, acqua, luci e ceste di muschio fresco, raccolto nei prati nei pomeriggi dopo aver fatto i compiti di scuola.Mia madre faceva bollire i fichi secchi dopo averli lavati e privati del picciolo duro e poi tagliava il pane secco in tanti pezzi e lo faceva ammollare nel brodo scuro che i fichi avevano rilasciato in cottura e poi ce li tritava dentro, molto fini.Nel tempo poi, ho conosciuto mia suocera ed anche lei da brava massaia cuoceva al forno di qui frustinghi morbidi e profumati che io imparai pian piano ad apprezzare ed a mangiare.Oggi tramando una ricetta che è un insieme delle mie due famiglie, di mia suocera  che non c'è più e di mia mamma anziana che, ad ogni Natale ritorna un pò bambina e gode di quel dolce che ama tanto e di cui non ricorda più la ricetta ma il profumo sì!


Dunque ecco gl ingredienti:


1,2 kg di fichi secchi grandi e polposi



400 ml di mosto cotto o sapa ( poi vi dico come faccio io quando non lo trovo)

400/500  gr circa di pane grattugiato grosso

300 gr di uvetta sultanina
300 gr di canditi a cubetti
200 gr di ciliege candite per guarnire
200 gr di gherigli di noci interi per guarnire

300 gr di gherigli di noci tritati 

300 gr di mandorle tostate e tritate grossolanamente

una manciata di pinoli
una manciata di nocciole tritate

una scorza grattugiata di arancia e una di limone

2 cucchiai di cannella in polvere
gocce di cioccolato o scagliette a piacere
una bella grattata di noce moscata
io non metto pepe ma ci va, una macinata di pepe nero
4 tazzine di caffè nero amaro
1 bicchierini di mistrà
2 bicchierini di rum
4 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai di caffè in polvere
2 bicchieri di olio extravergine di oliva
4 tegliette in alluminio usa e getta 

domenica 15 febbraio 2015

Ricetta cicerchiata (dolce marchigiano carnevalesco)





La cicerchiata è un dolce molto semplice che si prepara nell'Italia centrale nel periodo di carnevale, ha origini molto antiche e contadine, il suo nome deriva dalle palline che la compongono che hanno la forma di cicerchie: un legume povero di cui si nutrivano spesso i nostri nonni.
Il dolce è simile agli struffoli campani ma con alcune differenze sostanziali: gli struffoli si eseguono come dolce natalizio, hanno all'interno frutta candita e lamelle di mandorle, la cicerchiata no.
Al dolce finito si possono dare varie forme, a cono, a ciambella, a filone, nelle pasticcerie in questo periodo vengono preparati dei pirottini con delle piccole monoporzioni.

E' un dolce fritto, contiene glutine e zucchero.

Ingredienti per circa 6/8 persone

3 uova medie
mezzo bichierino di mistrà o anice secco
un pizzico di sale
scorza grattugiata di un limone non trattato
50 gr di zucchero semolato
350 /400 gr di farina 00
la punta di un coltello di bicarbonato di sodio
4 cucchiai di miele millefiori o acacia
4 cucchiai di zucchero semolato
2 cucchiai di cacao amaro in polvere, a piacere, se desiderate la cicerchiata nera
diavolini codette o monpariglia colorati per decorare
olio di arachidi abbondante per friggere.

sabato 7 febbraio 2015

Ricetta ciambelline fritte di carnevale


Oggi non possiamo fare a meno di dare questa ricetta che è un classico della cucina oltreoceano: i famosissimi donuts ovvero le ciambelle di Homer Simpson che nella versione originale sono più grandi e vengono rotolate nello zucchero semolato.
Io ve le propongo in versione carnevalesca, un po' più modeste di larghezze, cosparse di zucchero a velo ma altrettanto buone, soffici e scioglievoli. Ovvio che essendo un fritto da tiepide sono squisite e consumate comunque in giornata ottime ma non adatte alle lunghe conservazioni.

Ingredienti:
3 uova grandi
200 grammi di zucchero semolato
50 grammi di burro sciolto tiepido
la buccia di una arancia non trattata grattugiata
o una bustina di vanillina o meglio i semi di una bacca
di vaniglia fresca.
Una presa di sale
Un goccino di rum o di anice a piacere
(nella ricetta originale al posto dell'aroma arancia
 o di vaniglia vi è una grattata di noce moscata ma a me non piace
mi ricorda troppo i dolci del Natale appena passato.)
Un bicchiere di latte intiepidito.
800 gr di farina 00 più un pugno per la spianatoia
Una bustina di lievito per dolci.
Olio di arachide per friggere.
Carta paglia o carta da cucina per assorbire l'olio della frittura.